Andrea Berton: “Asporto e voucher: il ristorante al tempo del Coronavirus”
Andrea Berton è uno dei “Gualtieri boys”, quel gruppo di chef (di cui fanno parte, tra gli altri, Carlo Cracco e Davide Oldani) che si sono formati sotto le direttive del grande maestro milanese.
Proprio a Milano lo chef ha aperto il suo ristorante (il Berton), nel 2013, insignito nello stesso anno della Stella Michelin. È di origini trentine ma nel capoluogo lombardo è riuscito a realizzarsi professionalmente e a realizzare la sua idea di cucina.
In una fase in cui praticamente tutti i ristoratori stanno pensando alle iniziative per la ripartenza, Andrea Berton è stato tra i primi a muoversi in ottica riapertura.
Per quando la situazione si sarà, per quanto possibile, normalizzata e la gente potrà tornare a mangiare nei ristoranti, lo chef ha promosso un’iniziativa per invitare i clienti a tornare a godersi un’esperienza gourmet nel suo locale.
Un voucher, o bond (disponibile sul sito internet del ristorante), che permette all’acquirente una cena (o un pranzo) per due persone al prezzo di una.
150€ per due menù degustazione da 7 portate ognuno (e un calice di benvenuto) da poter consumare nelle sale del ristorante Berton.
“Ho cercato di stare sempre attivo per quanto riguarda le mie attività” racconta lo chef, intervistato pochi giorni fa, “quindi l’idea di aver per primo creato questo restaurant bond ne è la dimostrazione. Era giusto ripagare i clienti della fiducia dimostrata nel corso degli anni”. Andrea Berton spiega più nel dettaglio la sua iniziativa: “Si tratta di una formula un po’ diversa: acquisti oggi per uno e mangi domani per due. È un’iniziativa nata e lanciata a metà marzo e ci sta dando risultati molto importanti, viene percepita in maniera molto positiva, ed è segno di grande fiducia da parte loro nei nostri confronti. Questo è grande motivo di soddisfazione e uno stimolo a fare ancora meglio”.
Uno stimolo condiviso con tutto il suo team, che ci tiene a lodare per il buon lavoro svolto durante questi due mesi di stallo: “Devo dire che tutti hanno reagito con grande professionalità e intelligenza, hanno capito da subito la situazione e hanno accettato le scelte che l’azienda ha fatto. Siamo tutti motivati e pronti a rientrare, durante la settimana ci sentiamo con quasi tutto lo staff e abbiamo tutti voglia di tornare a lavorare e rimetterci in moto. I ritmi che avevamo prima sicuramente non ci saranno, almeno all’inizio, ma il ritorno al ristorante ci motiva e carica“.
Una sfida, quella alla quale l’attuale emergenza ha messo di fronte a Berton (e come lui a tutti i suoi colleghi), alla quale lo chef ha voluto rispondere anche in un altro modo; con una personale forma di servizio d’asporto che, rivela, “è una formula prendi e mangi, partirà nella seconda metà di maggio”.
“Proporremo dei box lunch and dinner dove i clienti troveranno 4 pietanze fredde, che non hanno bisogno di essere scaldate e si possono mangiare direttamente nei contenitori in quanto è tutto già pronto. Credo che sia l’unica forma di delivery o di asporto che può fare un ristorante come il mio, è qualcosa di originale.” Un esempio di quello che si potrà consumare? “Tra le proposte ci sarà il salmone marinato all’orzo con insalata di sedano croccante” rivela lo chef.
Per chiudere la nostra chiacchierata, poi, Berton rivela quale per lui potrà essere uno dei punti sui quali basare la “ripartenza” della ristorazione. Oltre alla messa in piena sicurezza di locali e staff lo chef esprime la sua opinione: “Bisogna ripartire dalla valorizzazione del made in Italy, perché abbiamo un territorio ricco di prodotti e ogni zona d’Italia può dare grandi materie prime e ingredienti. Questo porta a far girare al massimo l’economia nel nostro Paese, e sicuramente è un aspetto da tenere in considerazione.”
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