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Contaminazioni a Somma Vesuviana: viaggio in Giappone con chef Molaro

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Conoscevo forse meno della metà degli ingredienti utilizzati da Giuseppe Molaro di Contaminazioni Restaurant, ma che viaggio tra Napoli e Tokyo.

A Somma Vesuviana, non proprio il paese in cui ti aspetti di trovare un ristorante Stella Michelin, l’esaltazione di una grande tecnica e delle contaminazioni, per l’appunto, gastronomiche di due culture che lo chef sa far dialogare a modo suo.

L’effetto “wow” va in gol per l’anguilla marinata nel sakè di vino rosso e il dessert con namelaka al tè matcha e malto di alici. Altre volte il tiro a giro sbatte sul palo ma ciò non toglie come il percorso nippo-campano sia stato interessante, ricco di spunti e novità.

Immancabili i friarielli, sia scottati in aceto di mele, sia resi crema e polvere, accompagnati con quinoa cotta in brodo vegetale. C’è anche un goloso sashimi di ricciola, con il San Marzano a tenere alta bandiera regionale e la ciliegia giapponese (fermentata) Sakuranbo-boshi a rappresentanza nipponica. 

Il piatto più buono è, ahimè, quello di cui manca la foto: super l’anguilla marinata già citata con crema di arachidi, di funghi, funghi e puntarelle .

Complessità negli gnocchetti di ziti cotti in brodo di pesce, zest e crema di limone, aceto di pane, Kamobushi di petto di anatra (ma forse il piatto che mi ha convinto meno).

Eleganza nella resa estetica, il tutto in una fine sala dotata di vetrata con vista sulle cime del Parco del Matese.

Servizio di sala cordiale e preparato. 

📸 In foto (oggi si parte dal dolce):

•Crumble alla nocciola, namelaka al tè matcha, malto alle alici, gelato al tè matcha

•Zuppa giapponese con daikon, calamari, uovo marinato in salsa di soia

•Friarielli scottati con aceto di mele, acqua, polvere e crema di friarielli, quinoa

•Ricciola maturata in alga kombu, Sakuranbo-boshi e San Marzano

•Ziti cotti in brodo di pesce, zest e crema di limone, kamobushi di petto d’anatra