Nuova apertura a Terni, Ristorante Sud nel centro cittadino
Zitti zitti che forse pure a Terni inizia a muoversi qualcosa...
Ristorante Sud ha aperto da meno di un mese. Praticamente non è nemmeno nella sua fase embrionale ma in quella che viene ancora prima, quella dell’ “Hey, da oggi ci siamo anche noi”.
Impossibile quindi parlare in termini assoluti perché anche per chi ci lavora è tutta ancora una scoperta quotidiana, e la rotta deve essere imbeccata con decisione. Quello che è stato ieri non è quello che è oggi e non è quel che sarà domani. Per questo solitamente attendo qualche mese prima di visitare una nuova apertura, per arrivare in un locale che abbia già sviluppato una sua personalità.
Allo stesso tempo, però, è interessante scoprire e seguire il percorso di crescita di una realtà, specialmente se fatta di giovani e da giovani come quella di Sud e in un centro non facile come Terni.
Le idee sembrano esserci, così come la consapevolezza che strada da fare ce ne è e ce ne sarà. Anche perché lo chef, Alessio Pantalloni, ha appena 25 anni, con un decennio di cucina alle spalle (anche a fianco di un mostro come Terry Giacomello) ma è sembrato comunque deciso e umile allo stesso tempo, aperto al confronto e consapevole di quello che il ristorante è ora ma soprattutto già proiettato verso quello che dovrà essere quando tutti saranno più rodati.
La proposta di cucina oggi, come ammesso dallo chef, è più indirizzata a incuriosire gli interessati, ad attirare chi vuole avvicinarsi verso questo determinato tipo di ristorazione. Una cucina che sta ponendo le basi per costruirsi un futuro più delineato, preciso, consapevole e che possa, perché no, azzardare di più.
Magari (mio pensiero) costruendo un percorso attorno al pesce d’acqua dolce, materia non semplice e magari apparentemente poco accattivante, specialmente quando ci si trova nella terra di tartufi e carni. Questo, però, si vedrà più avanti.
Sud è come un vino ancora giovane che ha bisogno di tempo per affinare, svilupparsi e perfezionarsi. A proposito di vini interessante la cantina presente, con le etichette (nazionali e non) ben raccontate, con precisione, passione e cura, dal maitre e sommelier Claudio Dragotto, figlio dei proprietari.
Tornado a noi, perfezionamento e confronto costante per ora sembrano essere qui le parole chiave: la base, per idee e tecnica, pare esserci e ora sta a questa squadra dimostrare col tempo il suo valore, per di più in una realtà non facile come quella del capoluogo umbro.
Non facile per vari motivi: a fine serata ce lo siamo chiesti con Alessio il motivo per cui qui manchi una solida proposta di un certo livello. Poco interesse delle persone? Poca curiosità dei clienti o poco coraggio da parte di chi di dovere? Forse nessuno delle tre, forse tutte ma tant’è, da qualche parte bisogna pur iniziare a smuovere le acque (a dir la verità già mosse, comunque da un paio di anni, dal non distante Origine)
Il tentativo in una città come Terni, non proprio il primo nome quando si parla di ristorazione del Centro Italia, vale però quantomeno la menzione. In bocca al lupo regaz.