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Cosa si mangia da Convivial: a Tuscania la novità firmata Andrea Astolfi

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La finale dell’edizione di Sanremo che ho seguito di più me la sono persa, ma per un valido motivo.

Coincidenza infatti ha voluto che andassi in uno dei ristoranti di più recente apertura (marzo 2022) della provincia di Viterbo proprio la serata conclusiva del Festival, quindi farò necessariamente qualche riferimento alle canzoni in gara per parlarvi della mia esperienza al Convivial.

Esperienza che posso riassumere con alcuni titoli delle canzoni in gara all’Ariston: Cenere, perché è impossibile non fare riferimento al fuoco (metaforico, dell’entusiasmo e della novità, ma anche reale) in un ristorante dal concept moderno e inedito, perlomeno per il territorio. Ampia cucina a vista, nessuna separazione tra chi mangia e chi cucina, un piano in cui si fa importante uso dell’induzione e un grande camino al quale Andrea Astolfi (lo chef) e il suo vice Marco Marsili fanno ampio ricorso e affidamento. Si cucina con il fuoco vero, con la brace, un richiamo quasi ancestrale al nostro modo di mangiare proiettato però nel contemporaneo. L’altro brano è Un bel viaggio, perché nonostante tutto l’esperienza gastronomica è stata piacevole, pop, immediata seppur non banale nelle preparazioni complessive.

Gli chef sono giovani, 26 e 28 anni, e dopo esperienze all’estero (Andrea è stato anche allievo di Mauro Colagreco, nel tre stelle Mizazur) hanno fatto all in, tentando l’azzardo di aprire a casa loro, nella provincia vera e ostica, con l’intenzione di sbaragliare le carte in tavola e, chissà, sedersi un giorno al tavolo dei grandi. Senza bluff, ma con una bella mano da giocarsi.

Convivial è guidato da un bel manico, qui c’è voglia di sperimentare, provare, osare, presentando una cucina originale, cartina di tornasole del territorio (le materie prime al 90% sono locali, dai formaggi ai vini, passando per carni e olio) non priva però di contaminazioni estere, ora francesi ora più ammiccanti all’Oriente. Il menu è fisso e alla cieca: 8 portate complessive, change mensile in base alla stagionalità e disponibilità degli ingredienti. Il processo creativo, nel suo complesso, insomma non si prende mai una pausa. 

È  una cucina perfetta? No, e forse non pretende nemmeno di esserlo. È migliorabile? Come tutte le cose dopotutto, ma è un bel punto di partenza per idee e resa finale. Convivial è una ventata di aria fresca per il territorio, è una dimostrazione di un appeal (ri)trovato per una zona (la provincia tutta) che piano piano anche grazie a chi la vive e interpreta sta uscendo dal suo guscio, consapevole allo stesso tempo dei suoi difetti, le sue incertezze ma anche del suo potenziale. Un po’ come se vivesse le sue Due Vite

Se siete nei paraggi fate un salto da questi ragazzi, perché se lo meritano e sono bravi.