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Giornata dedicata alla nocciola della Tuscia presso il Casale dell’Arcipretura

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Si è tenuta venerdì scorso presso gli spazi del Casale dell’Arcipretura a Carbognano (VT) una mini giornata di formazione sul mondo della nocciola e in particolar modo sulla varietà più diffusa e coltivata nella Tuscia viterbese, la Gentile Romana.

Un frutto identitario e rappresentativo del territorio e della provincia, una materia prima declinata dai produttori locali nelle forme più svariate. Creme, spalmabili, granella e olio su tutti. All’appuntamento, un incontro che ha favorito l’avvicinamento alla degustazione della nocciola, hanno preso parte  Irma Brizi, direttore dell’Associazione Nazionale Città della Nocciola, nonché assaggiatrice professionista, e Anita Mattei, nutrizionista e biologa che ha illustrato le proprietà nutrizionali (ma anche l’utilizzo in cosmesi) di questo frutto secco.

Dopo una prima parte teorica, tra storia della nocciola (conosciuta e lavorata anche dagli Etruschi) e una parte legata all’alimentazione, Irma Brizi ha guidato i presenti anche attraverso una degustazione sensoriale guidata per capire come riconoscere, in fase di assaggio, un buon prodotto da uno invece scadente, lavorato in modo poco consono e non corretto. Spiegando come coinvolgere anche altri sensi come vista e olfatto, oltre al gusto, al fine di saper distinguere una nocciola di qualità e ben trattata.

Presso l’azienda agricola il titolare, Riccardo Baldinelli, ha poi guidato i partecipanti anche in un tour del laboratorio in cui la nocciola viene trasformata in creme, spalmabili e olio.