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Nelle terre del tartufo bianco: scoprendo un’eccellenza gastronomica

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A Città di Castello, Umbria, un festival dedicato a uno dei prodotti più preziosi e rari della gastronomia italiana. In scena tutte le varietà di tartufo, tra cui il bianco pregiato.

Dalla terra alla cucina, dalla cava al piatto, per un’esperienza unica e a 360 gradi sul vasto mondo del tartufo. Una tre giorni all’insegna di questo fungo ipogeo è andata in scena il primo weekend di novembre a Città di Castello, cittadina umbra al confine con Marche e Toscana in cui il grande protagonista è stato questo magnifico prodotto della terra, declinato nelle tante varietà gastronomiche (ma non solo) che si prestano alla sua valorizzazione, sia esso bianco sia esso nero.

In una terra che può godere, e vantare, la presenza di tutte le 9 varietà di tartufo esistenti, una tradizione (quella della cerca e della cava, nominata anche Patrimonio Immateriale dell’Unesco nel 2021) che si tramanda di generazione in generazione, di padre in figlio, per mantenere viva un’attività viscerale della tradizione gastronomica (ed economica) di queste zone. Tradizione che, in occasione del Salone del Tartufo Bianco Pregiato di Città di Castello, ha visto anche inediti matrimoni: come quello con la mixology, per esempio, per cocktail “nobilitati” dalla presenza del tartufo, o come quello con la cucina orientale, grazie a show cooking e pranzi che hanno unito il tartufo umbro con ricette giapponesi come, per esempio, ramen, takoyaki, nigiri o yakitori. 

In scena anche momenti di analisi sensoriali guidati da esperti del settore, oltre all’immancabile presenza di stand gastronomici rigorosamente a tema e spazi dedicati alla vendita di questo eccezionale, raro e prezioso alimento. Non poteva non esserci spazio anche per i cani, veri protagonisti della cerca del tartufo. Dal bracco al cane da punta tedesco, tante le razze presenti a Città di Castello tra gare di ricerca del tartufo o semplice presenza scenica. A valorizzare, e affermare, un connubio indissolubile, quasi simbiotico, come quello tra cane e padrone. Legame che si rinnova, e consolida, ogni volta in cui tra i campi (spesso anche impervi) si ripete quel magnifico momento che è la cava e cerca del tartufo

Il tartufo bianco pregiato: prelibatezza ipogea 

Il Tartufo Bianco pregiato è un elemento fondamentale della cucina e della cultura umbra, noto per la sua prelibatezza e per il suo profumo inconfondibile, è senza ombra di dubbio uno degli ingredienti più preziosi dell’arte culinaria regionale. Il “Salone Nazionale del Tartufo Bianco pregiato” ha manifestato l’importanza di questo insostituibile evento di Città di Castello sottolineando la qualità e l’unicità del famoso tubero locale. La manifestazione è stata un’occasione straordinaria per promuovere e preservare questa tradizione centenaria del territorio che si è confermata anche quest’anno opportunità unica e originale per scoprire l’Umbria, la sua cultura, e immergersi nelle tradizioni gastronomiche regionali.

Tartufo, gli abbinamenti in cucina del bianco e nero

Ecco alcuni suggerimenti su come utilizzare il tartufo in cucina per esaltarne al meglio il sapore.

Il tartufo bianco, dal profumo intenso e inconfondibile, trova il suo abbinamento ideale in piatti che contengono grassi animali, come quelli con crema di parmigiano o brodo di cappone. Perfetto da servire su uova o paste, il tartufo bianco sprigiona tutta la sua fragranza se utilizzato su pietanze calde, che ne amplificano l’aroma unico.

Il tartufo nero, invece, si presta particolarmente bene a piatti che contengono grassi di origine vegetale, come l’olio extravergine d’oliva (EVO). Si abbina magnificamente non solo a uova e paste, ma anche e soprattutto alle carni, poiché il suo aroma si sposa bene con le note ferrose tipiche della carne. Una scelta interessante è provarlo anche su tartare, che siano di carne o di pesce; ad esempio, può arricchire un baccalà mantecato, aggiungendo un tocco di originalità al piatto.

Sperimentare con il tartufo permette di esaltare i sapori dei diversi ingredienti e di rendere speciali, dal tocco gourmand, anche le preparazioni più semplici.