Andrea Bava, il pizzaiolo che ha conquistato l'Umbria (e non solo)
Classe 1990, nato in Piemonte e cresciuto a Perugia, Andrea Bava non ha seguito il percorso che immaginava per sé. Da giovane, diplomato geometra, aspirava a una carriera nel settore immobiliare, ma la crisi economica lo costrinse a reinventarsi. A soli ventun anni decide così di aprire una piccola pizzeria nel quartiere perugino di San Sisto. “Benedetto o maledetto quell giorno in cui decisi che era una buona idea prendere in gestione 13 metri quadrati di attività… gran parte dei quali occupati da un vecchio forno a legna già presente” racconta. Senza alcuna esperienza alle spalle, si forma da autodidatta, imparando sul campo a impastare, gestire un forno a legna e portare avanti un’attività. È l’inizio di un cammino che, più che una svolta professionale, diventerà una vera scelta di vita, un viaggio fatto di sacrifici, coraggio e continua ricerca. Un viaggio, però, fatto anche di riconoscimenti e di soddisfazioni. Sia da parte della critica, sia (se non soprattutto) da parte dei clienti.
Da Andrea, una delle migliori pizze contemporanee d’Umbria
In un mondo che corre veloce e cambia di continuo, Andrea ha trovato la sua identità scegliendo l’autenticità come bussola. Per lui, fare pizza significa vivere la quotidianità lasciandosi ispirare da ciò che lo circonda e trasformare ogni stimolo in qualcosa di personale, fuori dagli schemi, senza mai rinnegare le origini. La sua è un’idea di cucina che si veste ogni volta di un abito nuovo, grazie alla stagionalità e al rispetto del territorio, e che si offre a interpretazioni diverse con l’unico obiettivo di regalare un qualcosa di vivo e sempre nuovo. Proprio lui, in Umbria, è stato precursore della pizza al padellino: qualcosa che ancora in Regione era poco conosciuto, e allo stesso tempo un omaggio alle sue origini piemontesi. Coerenza, ed identità.
Il suo percorso professionale inizia nel 2011 con l’apertura della “Pizzeria da Andrea”, tredici metri quadrati che diventano presto un punto di ritrovo del quartiere, soprattutto di notte, quando ragazzi e famiglie trovano lì un approdo sicuro. Andrea lavora instancabilmente, spesso fino alle prime ore del mattino, sperimentando con gli impasti e osservando cosa accadeva nel resto d’Italia attraverso i social. Nel 2015 la sua intuizione più audace, quella di introdurre la burrata e di proporre abbinamenti allora insoliti come mortadella e pistacchio, incontra inizialmente diffidenza, ma segna il primo vero atto di innovazione che lo renderà riconoscibile e apprezzato anche fuori dall’Umbria.
Alla fine del 2018 decide di chiudere quel piccolo locale e di alzare l’asticella, aprendo “Da Andrea, Pizza Contemporanea” nel 2019, sempre a San Sisto. Non più soltanto asporto, ma un ristorante a tutti gli effetti, con un’idea chiara: la pizza può essere un’esperienza contemporanea, un piatto popolare ma anche elegante, al passo con i tempi, capace di raccontare un territorio e di sorprendere con leggerezza. Lo stop forzato della pandemia diventa occasione di crescita, perché Andrea sfrutta quel tempo per studiare, riflettere e affinare la propria identità di pizzaiolo e imprenditore.
Da allora la sua strada è stata un susseguirsi di riconoscimenti e nuove sfide. Dalla guida del Gambero Rosso, che ha premiato la sua capacità di innovare la proposta della pizza a Perugia, ai Forchettiere Awards, fino alle classifiche di 50 Top Pizza, il suo nome si lega sempre più a una concezione di cucina che valorizza grani antichi, prodotti stagionali e materie prime simbolo della territorialità. Progetti come “FUTURA”, un laboratorio di incontri con chef umbri per contaminare la pizza con la cucina fine dining, dimostrano quanto Andrea sia interessato a spingersi oltre i confini classici.