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Nascostoposto, nel centro di Terni la “Partenope” di Armando e Maria Felicia

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In una viuzza del centro storico di Terni, a 5 minuti a piedi da Porta Sant’Angelo, un localino intimo e accogliente che negli ultimi 14 anni è riuscito a far parlare di sè. In città, ma anche oltre i suoi confini. Siamo da Nascostoposto, indirizzo in cui Armando Beneduce e sua moglie Maria Felicia portano avanti la loro idea di ristorazione con passione e cura. Un ristorante che abbina cucina e pizzeria, per incontrare e soddisfare tutti i gusti, in entrambi i casi riuscendo a entrare nelle guide dei rispettivi settori.

Nascostoposto, un ristorante in Guida Michelin

Armando è prima di tutto un ragazzone di 56 anni che si diverte. Prima di essere cuoco, chef, pizzaiolo, ristoratore, è un professionista che si diletta in ciò che fa. Che si tratti di cucina, che si tratti di pizzeria. Entrambe attività che segue lui, e solo lui, in prima persona nel suo locale. Tutto ciò non sarebbe possibile, in fin dei conti, senza una grande passione. Una passione che si percepisce anche solo parlandoci, con Armando; quasi un fiume in piena che non riesce a celare a parole quanto questa attività gli piaccia, lo faccia contento e gli dia soddisfazioni. Presupposti fondamentali perché il cliente esca dal suo locale soddisfatto e divertito. Negli ultimi anni Nascostoposto si è affermato in città non solo grazie al passaparola dei clienti, ma anche grazie a menzioni a guide di settore. Su tutte, la Michelin, convinta dalla cucina creativa ed elegante di Armando, ma anche quella di 50 Top Pizza che ha inserito questo indirizzo tra le “Pizzerie Eccellenti” dell’Umbria.

Nascostoposto, dalla città di Partenope a quelle delle acciaierie

È una storia curiosa quella di Nascostoposto, localino che nonostante da ormai 14 anni si sia affermato in città come uno dei migliori indirizzi in cui mangiare, di fatto affonda le sue radici a Napoli. Sì, perché Armando (e sua moglie Maria Felicia che lo coadiuva) sono entrambi originari della città sul golfo campano, e dopo tanto peregrinare sono riusciti a portare la loro Partenope personale nella città delle acciaierie, non proprio un posto fertile per fare ristorazione. O, perlomeno, ristorazione che non sia propriamente legata alla tradizione del posto, ma abbia sfumature più fantasiose, senza necessariamente toccare le vette gourmet.

Un percorso lungo, dicevamo. Sì, perché Armando (praticamente un autodidatta tanto in cucina quanto in pizzeria) e sua moglie prima di arrivare a Terni ne hanno fatta di strada. Metaforicamente ma anche letteralmente. Con il sogno di avviare un ristorante, ma con le tante difficoltà di farlo nella loro città, anni fa scelsero la Toscana e la provincia di Siena per la loro avventura in questo mondo. Qualche anno, poi il primo trasferimento, avvicinandosi a Terni e stabilizzandosi in un locale sulle colline cittadine. Seguì poi un nuovo capitolo, stavolta nella non lontana Stroncone, in un palazzo storico oggi sede di un altro interessante locale (Mammè). Da lì, in seguito, il passaggio definitivo nella sede attuale, in via Sant’Alò, parallela della centralissima via Cavour.

È qui che si è concretizzato, di fatto, il sogno di Armando e moglie: ad oggi 14 anni di attività, in una città non facile per chi propone una ristorazione che, seppur senza eccessivi e poco consoni picchi, tocca presupposti simil gourmet, tanto da meritarsi da ormai 5 anni a questa parte la menzione nella Guida Michelin. Non solo, dal post Covid Nascostoposto si è affermato anche come locale in cui poter mangiare una pizza, stile napoletano ovviamente, definita da alcuni clienti come la migliore in tutta la città.

Dietro a tutto, come detto, sempre Armando: cucina e pizzeria seguite direttamente da lui, guidato da una passione che non fa sentire la fatica (o, perlomeno, la lascia in secondo piano) e che nonostante la mole di lavoro riesce comunque a divertirsi, ad appassionarsi. Trasmettendo poi questa passione a chi siede ai suoi tavoli. È un po’ la sua seconda casa, Nascostoposto, ed è anche un po’ la sua seconda moglie questo locale, forte oggi non solo sulla menzione nella guida rossa più famosa, ma anche sulla nomina tra le migliori pizzerie d’Umbria da parte di 50 Top Italy.

Cosa si mangia da Nascostoposto

Nascostoposto non ama le etichette. È una pizzeria? Sì, ma non solo. È un ristorante? Anche, ma senza formalismi. Un ibrido, che non vuole chiudersi un’inquadratura specifica ma che vuole essere ciò che il cliente cerca. La pizza è di chiaro stile partenopeo, e non poteva essere altrimenti. La cucina ha dei richiami a Napoli, o più in generale al Mediterraneo, e si basa su un’attenta ricerca di materie prime di qualità trattate poi a dovere da Armando. A volte lavorate il minimo, quanto basta, per preservarne l’eccellenza originale.

Un chiaro riferimento alla città sul golfo è la frittatina di pasta, rielaborata però in una versione che prevede patate e provole invece della besciamella e ragù che si trova nella stragrande maggioranza dei casi a Napoli. Bella la panatura; scrigno dorato spesso e croccante, soprattutto non unto, che lascia il morso, il palato (e anche le mani) pulite. Deliziosi due antipasti di mare: il primo con delle tartare di gallinella, scampi e calamaro alla griglia su una crema di piselli con panna acida e lime, il secondo un babà tostato ripieno di astice e appoggiato su un ristretto di crostacei.

Tra le pizze, non poteva mancare la versione di salsiccia e friarielli: le verdure vengono lavorate e rese una vellutata crema su cui poggiano le salsicce e la mozzarella. Leggera, digeribile, una pizza immancabile nel menu di Armando, sebbene forse meno adatta alla stagione estiva, ma una variante apprezzata dai clienti che non può uscire dalla carta. Chiude un metaforico cerchio il dessert, che conclude il pasto così come lo si era iniziato, con una ricetta che arriva da Napoli. Ecco una versione personalizzata (e soprattutto espressa) del Fiocco di Neve, pan brioche ripieno di crema al latte e panna, con un tocco di vaniglia.

In questo periodo Nascostoposto punta maggiormente sulla proposta pizza, una seconda visita più avanti è d’obbligo per provare la cucina del locale che, tra i tanti, ha convinto anche la Michelin.