Nuova stagione e nuovo menu per Origine, nel grand hotel di San Gemini
La location, quella affascinante del Grand Hotel cittadino. La cucina, quella il cui processo creativo è firmato da Maurizio Serva. Basterebbero forse appena questi due “indizi” per fissare Origine nella mappa del buon mangiare, e buon bere, umbro.
Siamo a San Gemini, piccolo borgo medievale arroccato sulle colline che affacciano su Terni. In un territorio un po’ timido per quanto riguarda la ristorazione di livello, segnaliamo un indirizzo in cui si sta bene, prima ancora di mangiare bene. Merito di una squadra giovane di professionisti affiatati, tanto in cucina quanto in sala. Se il mastermind di tutto è il già citato chef de La Trota a Rivodutri, è nella presenza fattuale e concreta dei ragazzi di Origine che si cela il segreto (nemmeno così tanto segreto, dopotutto) di una bella esperienza. Umana e personale, ancor prima che di gusto.
Premessa: Origine non è una trattoria, non è un’osteria che propone cucina tipica come tanti altri locali fanno in zona. Origine rappresenta un buon entry level per un tipo di ristorazione più ambiziosa, curata e attenta. Un locale sobriamente elegante, non ingessato, consigliato per chi vuole approcciarsi poi a un qualcosa di più distinto, o comunque per gli appassionati del genere. Per chi cerca una cena a 30€/35€ per antipasto, primo e secondo insomma non è il posto giusto. Ma è un posto valido in cui stare bene e mangiare come si deve. Senza essere un “La Trota 2”, come tanti apparentemente potrebbero pensare senza esser stati qui.
Cosa si mangia da Origine a San Gemini
Parlavamo di bella esperienza umana: merito prima di tutto del maitre Italo Da Ponte (tra i migliori giovani responsabili di sala d’Italia secondo la guida Ristoranti del Touring Club 2025) e della sua assistente Giulia, puntuali e precisi nel loro lavoro, formali quanto basta e allo stesso tempo informali il giusto. Bravi a presentare i piatti che in cucina sono eseguiti dallo chef Luigi Ficca. Nessun approccio ingessato, nessuna recita, ma spontaneità e naturalezza per un servizio che scorre piacevole portata dopo portata. Soprattutto, sempre aperti al dialogo, al confronto, allo scambio di opinioni sulle portate servite. Cosa non scontata.
Il menu: niente voli pindarici, nessun barocchismo incoerente e stonante con la filosofia che c’è dietro Origine. Bensì la ricerca ed esaltazione massima del gusto, una resa estetica elegante il giusto (siamo, dopotutto, all’interno del principale hotel di San Gemini, circondati da quadri e opere d’arte) e una cucina “snella”, dai pochi ingredienti per portata proposti nella loro massima espressione possibile. Non una cucina pesante, materie prime selezionate e lavorate nel loro pieno rispetto, affinché vengano proposte al cliente ancora ben riconoscibili. All’occhio e al palato.
Si inizia con una gradevole insalata di verdure di stagione, mousse di caprino e noci, per proseguire con un tortello di zucca gialla, burro noisette e crumble di noci, passando per una guancia di maiale cotta da manuale, scioglievole, accompagnata da finferli e una gradevolissima purea di zucca. In menu, chiaramente, anche omaggi alla cucina regionale reinterpretati: c’è il piccione al vinsanto, accompagnato da panpepato (noto dolce ternano, proprio delle feste natalizie). Per gli amanti del pesce, trota, uva nera e polvere di pino mugo, o ancora capesante con salsa di zucca e guanciale.
Stagionalità anche nei dolci: piacevole il dessert al cachi con gelato al rosmarino. Si va più sul classico con ricotta, pistacchi e agrumi, così come con una tartelletta, crema di limone e frutti di bosco. In chiusura una piacevole scoperta: vodka al caramello salato, consigliata da Italo, al posto dell’amaro per un paio di piacevoli sorsi che chiudono la cena.