Rinomato, street food romano di qualità in zona San Giovanni
Nello storico quartiere San Giovanni a Roma, tra le zone più antiche e storiche della Capitale e a poca distanza dalla famosa omonima basilica, esiste un luogo dove lo street food incontra l’artigianalità, la sostanza e l’eccellenza: Rinomato, il laboratorio gastronomico fondato da Valerio Maiali, classe 1990, originario della provincia di Rieti. La sua storia parte da lontano, tra le colline sabine e le cucine delle trattorie di famiglia: prima quella della nonna, poi della madre e infine del padre. È in questo ambiente che Valerio impara il senso dell’ospitalità, il valore della qualità e il piacere del contatto umano. È qui che impara i fondamenti di cucina; materia non solo che l’accompagnerà nella prima fase della sua carriera ma su cui poggerà la filosofia del suo Rinomato.
Rinomato, lo street food artigianale a San Giovanni
Dopo un percorso formativo tra alcuni ristoranti di Roma — da trattorie più storiche come Alfredo in piazza Augusto Imperatore fino a cucine più contemporanee come Romeo e Acquasanta — Valerio decide di fare il grande passo. Apre Rinomato nel febbraio del 2020, pochi giorni prima che l’Italia si chiudesse in lockdown per il Covid Un avvio subito in salita, e che salita, ma Valerio non molla e inizia il servizio tutto da solo, tra fornelli e consegne a domicilio, portando avanti il progetto con determinazione e una visione ben precisa: ripensare lo street food con rigore gastronomico, mettendo al centro le materie prime e la cura artigianale delle preparazioni.
Il pane è quello di Roscioli, storico forno romano, la carne arriva fresca ogni giorno dalla Macelleria Landini, la porchetta e il pastrami vengono preparati direttamente in casa. L’offerta di Rinomato più in generale propone hamburger di alta qualità, per alcuni clienti tra i migliori di Roma, maritozzi salati reinterpretati in chiave cittadina, con ricette della tradizione reinventate e reinterpretate a mo’ di farcia. La proposta si allarga poi anche a panini vegetariani di stagione, birre artigianali del birrificio Jungle Juice, vini naturali e bollicine selezionate. Tutto contribuisce a creare un menu essenziale ma ricco, che racconta il territorio con veridicità e gusto.
“Volevo un posto dove potessero venire tutti: dallo studente al direttore di banca. Dove chiunque potesse sentirsi accolto, con proposte semplici ma fatte bene”, racconta Valerio. Un luogo accogliente, informale e autentico, dove le persone si siedono fianco a fianco senza barriere, unite dal desiderio di mangiare bene. “Ci siamo sempre distinti per un rapporto diretto con la clientela - continua - Le persone si conoscono tra loro, diventano amici, tornano. Questa è la cosa che mi rende più felice.”
Il futuro di Rinomato
Il locale si trova in Via Soana 30, e prima di Valerio ospitava un dumpling bar cinese. “È stato bello — dice — essere io a rilevare un’attività cinese, invece del contrario che succede spesso. Ho dato a quello spazio una nuova identità”. Oggi Rinomato è un laboratorio gastronomico senza somministrazione, ma nei prossimi mesi diventerà a tutti gli effetti un ristorante vero e proprio, attraverso anche un allargamento della cucina e dei servizi in più, pronto a evolversi senza perdere la propria identità. Intanto, ha già ricevuto importanti riconoscimenti: tra cui l’inserimento nella guida street food firmata dal Gambero Rosso.
Rinomato oggi rappresenta una realtà resiliente, date le difficoltà iniziali, nuova e coraggiosa nel panorama gastronomico romano. Non è solo un posto dove mangiare un panino, dove gustarsi un gustoso maritozzo salato, ma è un presidio urbano di cucina romana rivisitata, un luogo di incontro, un progetto in crescita che dimostra che la qualità, anche nello street food, non è un dettaglio ma la regola.