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Un grande classico delle feste: la pasta ripiena. Le versioni degli chef tra Umbria e Lazio

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Con l’arrivo delle festività, nelle cucine italiane torna protagonista una delle tradizioni gastronomiche più amate: la pasta ripiena. Tortellini, cappelletti, plin, agnolotti e tortelli segnano il periodo più conviviale dell’anno, diventando simbolo di calore familiare e di artigianalità culinaria. In questo contesto, alcuni chef tra Umbria e Lazio propongono le loro interpretazioni, ognuna legata al territorio, alla stagionalità e alla propria identità gastronomica. Un viaggio tra Umbria e Lazio, tra tecniche differenti e ingredienti locali, che celebra la tradizione italiana della pasta ripiena proprio nel momento dell’anno in cui diventa rituale, simbolica e imprescindibile.

Andrea Impero - Elementi Fine Dining* - Quattro Sensi (Borgobrufa, PG)

Chef del ristorante stellato Elementi e del più informale 4 Sensi all’interno del Borgobrufa Spa Resort, Andrea Impero porta avanti una cucina contemporanea che valorizza prodotti umbri con tecnica evoluta. 4 Sensi è il suo laboratorio “pop”, dove la tradizione incontra la creatività in chiave accessibile.

La proposta: Cappellacci al prosciutto di Norcia. Un signature dish presente dal suo arrivo sette anni fa e ancora oggi il più venduto del ristorante. Cappellacci ripieni di prosciutto di Norcia, serviti con fonduta di Parmigiano e tartufo nero. Un piatto disponibile da settembre a marzo, che celebra profumi e ingredienti tipici umbri.

Nicola Cascini - La Locanda del Cardinale (Assisi, PG)

All’interno di un contesto archeologico unico, La Locanda del Cardinale sorge sopra resti romani perfettamente conservati. La cucina di Cascini unisce eleganza, territorio e stagionalità, valorizzando le materie prime umbre.

La proposta: Agnolotti del plin alla norcina. Un incontro tra Piemonte e Umbria: la tecnica del plin si unisce ai sapori intensi della norcina, creando una pasta ripiena ricca, avvolgente e perfetta per il periodo delle feste.

Marco Gargaglia - Ristorante Hotel 4 Torri/Il Vizio (Perugia)

Il ristorante dell’Hotel Quattro Torri propone una cucina essenziale e contemporanea, caratterizzata da una forte attenzione alla stagionalità e alle materie prime del territorio perugino.

La proposta: Tortello ai porcini e ovuli. Un tortello farcito con funghi porcini e ovuli, servito con un brodetto di castagne, demi-glace di pollo arrosto e cavolo nero. Un piatto che richiama l’autunno e le sue sfumature, portando in tavola ricchezza e comfort.

Serena Sebastiani - Tenuta Borgo Santa Cecilia (Gubbio, PG)

Chef “cacciatrice”, Serena Sebastiani firma la cucina di Borgo Santa Cecilia, un relais immerso nella campagna umbra dove natura, selvaggina e autoproduzione diventano protagonisti imprescindibili della proposta gastronomica locale.

La proposta: Tortello al tarassaco e selvaggina. Tortello ripieno di tarassaco con crema e glassa di sedano rapa, completato da un ragù bianco di cacciagione. Un piatto che esprime il carattere rurale e autentico del territorio eugubino.

Nagano Tetsuo - Il Vizio (Roma)

Il Vizio, ristorante noto per la sua doppia anima italiana e giapponese, è un punto di riferimento capitolino per una cucina fusion elegante e tecnica. Lo chef Nagano Tetsuo unisce cultura nipponica e tradizione mediterranea con equilibrio raffinato.

La proposta: Tortello di Wagyu, porro e patate. La pregiata carne Wagyu diventa cuore di una pasta fresca italiana. Porro e patate donano un tocco rustico, creando un equilibrio tra la ricchezza della carne giapponese e la morbidezza della sfoglia.

Cristiano Germani – Parco delle Querce (Valentano, VT)

Immerso nel verde della Tuscia, Parco delle Querce propone una cucina fortemente territoriale, caratterizzata da materie prime locali e interpretazioni ricercate ma confortevoli.

La proposta: Ravioloni di baccalà Gaspé. Ravioloni di pasta all’uovo prodotta con galline ruspanti Acrileo di Tuscania, ripieni di baccalà Gaspé profumato al rosmarino, serviti su vellutata di zucca gialla con gocce di salsa all’aglio nero de Il Vulcino. Un piatto che unisce mare, lago e campagna in un gusto armonico e avvolgente.

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